L’arrivo della primavera a Bari non è caratterizzata solo dal risveglio della natura con il mare che inebria con i suoi profumi le lunghe passeggiate sui lungomari della città. È anche il momento in cui i baresi rievocano e rinnovano il profondo attaccamento alla propria storia: il “Maggio Barese”, è il mese più importante per tutta la città di Bari.
Tutto inizia nei primi giorni del mese di maggio con i 4 giorni di festeggiamenti in onore del “santo dei forestieri” il cui culto unisce Oriente e Occidente in un misto di religione, superstizione e laica voglia di divertirsi. Sono giorni anticipati da giornate calde, piene di vita. Inconsciamente Bari e i baresi si risvegliano dal lungo inverno, tutto rifiorisce e la città ingrana una marcia in più.
È in questo clima che si svolgono i festeggiamenti di San Nicola, a partire dal 7 maggio di ogni anno.
La sera del 7 maggio si ricorda, con il corteo storico “La Caravella”, l’arrivo delle reliquie del Santo presso il porto di San Giorgio (piccola località a pochi chilometri dalla città). Si ricordano nel corteo i tre più importanti miracoli del santo, si rivivono gli usi e i costumi dell’epoca con soldati, dame e cavalieri.
Il corteo si chiude con una riproduzione in scala della famosa Caravella che da Mira portò a Bari le ossa del santo Nicola.
Sulla caravella viene caricato il quadro del santo e trasportato fino in Basilica.
La mattina dell’8 maggio viene caricata su un peschereccio la statua di San Nicola che rimane fuori, in mare, tutto il giorno fino alla sera quando viene trasportata su un altare in Piazza del Ferrarese nel centro storico, cuore nevralgico di incontro di tutti i baresi.
A questi avvenimenti assistono migliaia di fedeli che seguono la processione e le funzioni religiose che vengono svolte al momento dell’imbarco del santo e dello sbarco.
Il 9 maggio è detta “festa dei Baresi”; i cittadini fanno visita al Santo che ormai si trova sull’altare a Piazza del Ferrarese.
La sera una gara pirotecnica chiude i festeggiamenti.
Il legame indissolubile dei baresi con il Santo Nicola è un qualcosa che va oltre l’esercizio religioso, va oltre la leggenda e la storia. È il legame di tutta la città con il resto del mondo, è quella sensazione che fa sentire ogni “forestiero” subito a proprio agio nella nostra città grazie alle innumerevoli commistioni di usanze arabe, francesi, spagnole, slave e russe.
In quest’ottica la nostra scelta di celebrare il Primo WordCamp Bari nel mese di maggio vuole dare a tutti i partecipanti la possibilità di vivere il nostro territorio e la nostra community locale nel suo momento di maggiore splendore.
Infatti tanti saranno gli eventi culturali ad animare il Maggio Barese:
• World Press Photo Exhibition 2018, mostra delle più belle foto di questo anno – per tutto il mese di Maggio nello Spazio Murat in Piazza del Ferrarese
• L’eXperience dei 5 sensi | Bari Architecta Day, Un percorso attraverso le percezioni sensoriali alla base di una buona progettazione UX – 4 Maggio presso Eataly
• Parametric Design Workshop – 4 Maggio presso Spazio13
Giusto per citarne qualcuno affine ai nostri interessi.
Ma torniamo alla primavera di Bari: volendo dare dei consigli a tutti gli amici e colleghi che verranno in città in occasione del nostro WordCamp, la maniera migliore per lasciarsi conquistare e inebriare dai profumi e dai colori del Maggio Barese è quella di assecondare il tipico comportamento dei baresi che in questo periodo si riversano sul lungomare per godere del sole, del profumo tipico del mare e della fresca brezza marina.
Il Lungomare di Bari è uno dei migliori esempi di intervento dell’uomo sull’urbanesimo di una città sul mare.
L’intento dei progettisti, durante il regime fascista, era di rimodellare Bari in maniera tale da renderla sia un centro propulsore regionale che una testa di ponte verso l’Oriente, inserita nell’obiettivo di espansione a livello economico.
Percorrere il lungomare di Bari è tuttavia particolarmente interessante per capire meglio la retorica dietro il progetto, per il quale il mare è considerato come un legame tra la modernità e il passato marinaro e commerciale e dove l’architettura mescola la modernità e la tradizione del patrimonio artistico regionale.
Inaugurato nel 1927 e lungo 15 km il lungomare è stato ampliato per collegare la Fiera del Levante (edificata nel 1930) al centro della città.
Dopo la guerra, gli anni del boom economico rappresentano il vero volano di espansione della città. Il quartiere Libertà (connessione tra il centro commerciale di Bari e il polo fieristico della Fiera del Levante con annesso fronte mare) diventa ben presto e resta tutt’oggi, il quartiere più densamente popolato di Italia subito dopo il rione Sanità di Napoli. È qui che Bari impara l’accoglienza e la mescolanza di tradizioni, è qui che oggi, a seconda delle vie che si percorrono sembra di essere in un suk arabo, in una città dell’est oppure in qualche mercato indiano pieno di colori, intriso anche di mistiche africane. Il tutto senza perdere la tradizione barese, che prepotente, la domenica, si manifesta con il caratteristico profumo di ragù nel quale intingere le orecchiette durante il consueto pranzo domenicale in famiglia.